Gemelli diversi: i sinonimi
cosa sono i sinonimi, sinonimi ma non troppo, scrivere in modo giusto, il giusto vocabolo, il sinonimo più adatto.
SINONIMI E SIGNIFICATI
Parliamo di sinonimi. I sinonimi sono quei termini che condividono “un significato fondamentalmente uguale” (dal vocabolario Treccani).
Voglio soffermarmi su quel “fondamentalmente”, che ci spiega come le due parole dicano grosso modo la stessa cosa, ma non del tutto.
Certo, esistono i sinonimi assoluti, per esempio: ma e però, tra e fra, nulla e niente, svegliare e destare, cappotto e paltò. Sono pochi gli esempi che mi sono venuti in mente, e per gli ultimi due ho dovuto persino scomodare termini ormai poco usati, come destare e paltò. Questo perché la sinonimia assoluta, o perfetta, è rara nella lingua italiana. È una delle ragioni per cui il nostro vocabolario è così ricco e variegato: per quasi ogni sfumatura di significato esiste un termine specifico.
Tutta questa premessa per ricordare che l’utilizzo del sinonimo più giusto per il contesto, la destinazione, la finalità e il messaggio del testo che vogliamo scrivere è importante. Spesso si ha la sensazione che il numero di parole comunemente utilizzate si riduca sempre più. Continuiamo a introdurre neologismi e termini mutuati da altre lingue, ma sembriamo dimenticarne molti che da sempre fanno parte del nostro patrimonio linguistico. Non mi interessa giudicare la cosa, né sollevare lamentele sui tempi e la nostalgia del passato, ma semplicemente ricordare a chi vuole scrivere, o ne ha necessità per lavoro o per contingenze personali, che utilizzare un vocabolario ampio e il più adeguato possibile è di grande aiuto per ottenere un testo efficace e di qualità.
Come gli specchi antichi nella fotografia, i sinonimi approssimativi si assomigliano, hanno aspetto simile eppur non identico, svolgono la stessa funzione, ma non nello stesso modo.
Hanno "significato fondamentalmente uguale"
Ho pensato dunque di inaugurare una rubrica dedicata a determinate parole e ai loro sinonimi… ma non troppo. Come sceglierò le parole? Con criteri scientifici e rigorosi: a simpatia!
E proprio per simpatia, vorrei cominciare da una parola che mi è familiare (se non congenita) e che amo particolarmente: pignolo.
Pignolo.
Ricordo brevemente l’etimologia che, personalmente, trovo deliziosa: l’aggettivo deriva dal pinolo, il seme della pigna (d’altronde il seme può scriversi anche con la g). Come il pinolo è strettamente rinchiuso tra le lamelle della pigna, e ostico da estrarre, così il pignolo è incastrato nella sua attenzione maniacale ai dettagli e nelle sue esigenze rigide ed eccessive, da cui non sa districarsi.
Il pignolo è colui che nello svolgimento di un’attività dedica attenzione e sforzi minuziosi a ogni dettaglio, anche il più insignificante.
Se cerchiamo su un dizionario i sinonimi di pignolo, troviamo: accurato, cavilloso, fiscale, meticoloso, minuzioso, pedante, precisino, rigoroso, scrupoloso (e diversi altri, che variano da dizionario a dizionario, ma per i nostri scopi mi limito a considerare questi).
Li ho elencati in ordine puramente alfabetico e nello stesso ordine li esaminerò.
Accurato: accurato è un aggettivo che indica una persona che mette cura, attenzione e impegno nella cosa che sta facendo. Un lavoro accurato è un lavoro ben fatto in ogni suo aspetto. Certo, l’affinità con pignolo è evidente, ma accurato è un aggettivo schiettamente positivo, non si usa per prendere in giro o criticare, più o meno benevolmente. Se diciamo di qualcuno che è accurato, mostriamo per lui apprezzamento, ammirazione. Se diciamo a qualcuno che il suo lavoro è accurato, gli facciamo un complimento. Pignolo, invece, mette in luce aspetti meno positivi: il pignolo è fastidioso, lento, ossessivo, insiste su dettagli e minuzie. È quindi evidente che pignolo e accurato non sono termini perfettamente intercambiabili in una medesima frase. Anche se, della stessa persona, può capitare di dire che è pignola o accurata, secondo l’occasione (e forse il nostro umore).
Cavilloso: qui la differenza è ancora più vistosa. Una persona cavillosa è quella che elabora ed esprime ragionamenti complicati, arzigogolati, per lo più fallaci e capziosi, generalmente al fine di ingannare o comunque convincere gli interlocutori in modo poco onesto. Insomma, qui il significato è più ristretto, perché non riguarda azioni o comportamenti in senso lato, ma soltanto il ragionamento e il dibattere con altre persone. Ed è molto più negativo di quanto lo sia il termine pignolo, che non implica una volontà malevola e interessata come invece sottinteso in cavilloso.
Fiscale: in questo caso la sinonimia è decisamente relativa. Certo, resta il senso di ossessione per il dettaglio, di rigidità, di incapacità di tralasciare le piccole imperfezioni o deviazioni dalla regola, ma nel riferimento allegorico al fisco si passa a un livello diverso. Fiscale si usa solitamente per una persona con una posizione, anche relativa di potere, per esempio un capoufficio verso gli impiegati o un genitore verso i figli, che quella posizione usa con intransigenza, rigidità, eccessivo controllo e autorità, non perdonando mai nulla ed esigendo obbedienza totale in ogni momento e singolo dettaglio. Dunque anche questo sinonimo è raramente intercambiabile con pignolo in una frase: l’ambito e il significato della frase deve essere ben preciso, perché la sostituzione sia corretta.
Meticoloso: si avvicina di più al significato di pignolo, rispetto ai due precedenti, poiché indica una persona che nel compiere un’azione procede con lentezza e attenzione, controlla ogni mossa e passaggio, non trascura nessun dettaglio, fino a risultare eccessiva ed esasperante. Ma la sfumatura di eccesso non è automatica. Se l’aggettivo è riferito a un lavoro compiuto in modo meticoloso risulta decisamente positivo: è un lavoro accurato, ben fatto, ineccepibile. Ancora una volta, bisogna riflettere bene prima di sostituirlo a pignolo in una frase.
Minuzioso: questo forse può essere davvero considerato un sinonimo assoluto… ma di meticoloso, quindi, per le ragioni spiegate sopra, non di pignolo. Tanto in accezione positiva che negativa, di eccesso di precisione e lentezza, può valere quanto scritto per meticoloso.
Pedante: qui la sinonimia con pignolo è solo nell’accezione negativa. Pedante è chi si attiene e invoca pedissequamente le regole, i cavilli, senza originalità né flessibilità, senza interpretarle in modo personale. In senso esteso, pedante è colui che attribuisce un’importanza e una cura eccessive ai più piccoli dettagli. Questo è il senso in cui può essere utilizzato come sinonimo di pignolo, ma solo in determinati casi, e con valenza negativa.
Precisino: è per lo più utilizzato in riferimento ai bambini che si comportano da adulti, sempre bravi, seri, attenti, obbedienti alle regole e ben educati fino all’eccesso. In riferimento a un adulto, è usato in senso scherzoso: il precisino è quello attento e scrupoloso a un punto da risultare quasi maniacale, lo si dice a qualcuno per esortarlo a lasciarsi un po’ andare. Può dunque essere usato in sostituzione di pignolo, quando il significato che si vuole esprimere è quello familiare e scherzoso.
Rigoroso: qui la sfumatura di significato affine a pignolo è quella di attenzione alle regole, ineccepibilità. Rigoroso però assume, secondo il contesto, anche un senso di autorità inflessibile, di severità, un padre rigoroso è quello che non transige mai sulle regole, ad esempio. Associato a ragionamento, rigoroso ci dice che quel ragionamento è stato fatto in modo coerente, logico ed inappuntabile. Il che è molto diverso da un ragionamento “da pignolo”. Sinonimo sì, ma con cautela.
Scrupoloso: anche qui, siamo sul terreno di un modo di agire attento, coscienzioso, preciso, che mette cura e impegno in ogni aspetto e dettaglio dell’attività che deve svolgere. In questo caso, però, l’accezione negativa è assente. Una persona scrupolosa merita elogi e ammirazione: ha senso del dovere, abnegazione e solerzia. Per essere più simile al pignolo, ha bisogno di una spinta: uno “troppo scrupoloso” sfocia nella maniacalità e nella pignoleria.
Fermiamoci qui con l’esegesi dei sinonimi di pignolo e veniamo al punto. Ciò che mi preme evidenziare è che utilizzare i sinonimi, in un testo – per evitare ripetizioni pesanti e antiestetiche, o per sfoggiare la propria ricchezza di vocabolario – è una buona regola, ma da applicare sempre con criterio. Se non vogliamo ripetere un termine e preferiamo rimpiazzarlo con un sinonimo, stiamo attenti a quale sinonimo scegliere, a tutti i suoi significati, sfumature, implicazioni. Se non esiste quello adatto, meglio conservare la ripetizione che sostituirla in modo scorretto, fuori luogo, fuorviante o ridicolo.
Se per esempio voglio parlare di uno studioso attento e scrupoloso, rigoroso nel metodo e nelle conclusioni, poco importa che io preferisca evitare di ripetere per l’ennesima volta uno di quegli aggettivi, non lo definirò mai un “professore precisino”. A meno che non desideri ottenere un effetto comico o assurdo.
Stiamo attenti ai significati, sempre. Ricorrere al dizionario dei sinonimi non è una soluzione universale e di sicuro non una soluzione che basta a se stessa. Riflettiamo bene su ogni sinonimo e i suoi significati esatti. Nel dubbio, controlliamo sempre il dizionario, anzi più d’uno, che resta uno strumento imprescindibile.
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